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Budrio-New York Andata e Ritorno

 
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    Speciali a cura di Beatrice Bondi

    Speciale da New York

    Visti, green card e cittadinanza: opzioni di immigration negli USA. Di Beatrice Bondi

    Sorvolandosulle modalità di accesso per giustificazioni familiari o sociali, ci sonodiversi tipi di visto che danno accesso alla permanenza negli Stati Uniti permotivi di lavoro, studio, oper abilità straordinarie. Ci siamo fatti spiegareda un esperto del settore, l’avvocato Nicola Tegoni specializzato in leggesull’immigrazione negli Stati Uniti, le varie tipologie di visto disponibili,tra le quali immigrati e aspiranti tali di ultima generazione possonoscegliere.
    Se si èsprovvisti di contratti lavorativi, ma si hanno abbastanza soldi per mantenersinegli Stati Uniti, si può richiedere il visto studio F, che consente lapermanenza negli States per motivi di studio, ma col quale non è possibilelavorare, come spiega l’avvocato Tegoni: “Quando si è studenti, si deve restaretali. Si può svolgere un’attività lavorativa, solamente nel caso in cui l’incaricoche ci si assume rientri in una specifica categoria, ovvero deve essereprettamente inerente al percorso di studio e certificatodall’internationalstudentadvisor.”
    Se poici si laurea negli Stati Uniti, si ha diritto a ulteriori dodici mesi di permanenza,durante i quali si possono svolgereinternship all’interno di aziende americanericoprendo mansioni inerenti al titolo di studio conseguito.
    Questopercorso spianerebbe poi la strada per accedere ad una sponsorizzazione delvisto H1B. Con questo tipo di visto si può essere assunti da una compagnia cheinveste su una persona con determinate competenze specifiche. Si tratta di unvisto di tipo immigration molto ambito, che consente di portarsi a casa unaposizione regolare legata ad un lavoro solitamenteben pagato. Unica grandepecca di questo bramato visto è il legame esclusivo con l’azienda sponsor, percui se si perde il lavoro, automaticamente si perde anche l’autorizzazione arestare negli States. Inoltre il numero di H1B consentito è limitato a 65000l’anno, per cui vanno presentate le domande entro determinati termini, ed incaso di esubero si procede ad estrazione.
    Requisitofondamentale per ottenere un visto di questa tipologia, oltre ad avereun’azienda americana sponsor, è quello di essere in possesso di un titolo distudio di tipo Bachelor’s, o più elevato.
    Conquesti requisiti, l’H1B è quindi un visto particolarmente indicato per tuttequelle professioni che richiedono un determinato tipo di studi, mentre non èaccessibile a quei professionisti che, pur eccellendo nel loro campo, non sonoin possesso di un titolo di studio universitario.
    E’ adesempio il caso di molti esperti di marketing e di social media, che magaririscuotono dei notevoli successi professionali, ma non hanno un titolo distudio idoneo per richiedere questo tipo di visto.  L’avvocato Tegoni consiglia a queste categoriedi lavoratori di richiedere un tipo di visto artistico O, dove è semprenecessario uno sponsor, ma i requisiti richiesti si basano sulla dimostrazionedelle abilità professionali, e non vi è l’obbligo di avere conseguito un titolodi studio universitario.In questo caso lo sponsor può essere o una compagniaartistica o un agente che si impegni a impiegare le competenze straordinariedel soggetto su progetti specifici.
    Un altrotipo di visto molto diffuso dopo aver completato gli studi, è quello di tipo J,usato solitamente per assunzioni che hanno come scopo l’apprendimento dicompetenze specifiche in un determinato campo.
    Se poisi hanno almeno centomila dollari da investire e ambizioni imprenditoriali,l’avvocato Tegoni consiglia un visto E, dedicato a chi vuole avviare unprogetto imprenditoriale negli Stati Uniti, creando magari posti di lavoroanche per altri.
    Ci sonopoi anche altre tipologie di visto per professionisti come giornalisti,ricercatori o medici, da esaminare a seconda dell’attività svolta.
    Se si ètra i fortunati possessori di un dualintent visa (come ad esempio l’H1B), el’azienda è disponibile alla sponsorizzazione, si può procedere conl’application per la green card restando negli Stati Uniti.
    Senzaun’azienda sponsor, è possibile fare una self petition per la green card soloin caso di straordinari meriti artistici, scientifici o di business. Ma inquesto caso si deve trattare veramente di capacità eccelse, over the top.
    Ma senon si è una superstar di Hollywood, un mago del business, o un genio dellamedicina moderna? Niente paura, la green card ve la potete sempre comprare.
    L’avvocatospiega che se si ha una notevole disponibilità economica, è possibile ottenerela carta verde investendo negli Stati Uniti un milione di dollari, ocinquecentomila dollari in caso di zona depressa, con l’obbligo di crearealmeno dieci posti di lavoro entro i primi due anni.
    Seinvece non vi avanza neanche un milioncino di dollari da investire, vi restasempre l’opzione matrimonio con un cittadino americano. Attenzione però che siaun’unione d’amore, perché se vi beccano a sposarvi per finta, rischiate divenire rispediti al mittente direttamente e senza passare dal via.
    Infine,se non avete uno sponsor, doti straordinarie, milioni di dollari, un partneramericano da sposare, e non siete neanche un particolare caso umanitario, c’èsempre la green card lottery, dove la bramata carta verde che cambia la vita vela regalano se siete tra i fortunati estratti.
    Ma seneanche vincete la lotteria? Allora la green card dovrà ancora attendere, edovete accontentarvi del tipo di visto che riuscite ad aggiudicarvi, stando benattenti a non violarne le limitazioni, o rischiate di ritrovarvi impelagati inuno spiacevole processo di espulsione.
    Comedice l’avvocato: “Gli Stati Uniti sono un paese costruito da immigrati, conoltre duecento anni di immigration law. Negli ultimi decenni in modoparticolare si è andato definendo un sistema premiante, che favorisce lameritocrazia e le persone con abilità particolari.”
    Insomma,la porta non è aperta per tutti, ma ognuno può cercare di valorizzare almassimo le sue skill per potersi ricavare la propria via di accesso, senzadover temere l’immigration.