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Budrio-New York Andata e Ritorno

 
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    Speciali a cura di Beatrice Bondi

    Speciale da New York

    Crime & Redemption Theatre

    “Perchédovrei scappare? Vent’anni ho vissuto in prigione. Ora ho qualcosa per cuivivere. La vita ha un significato.” In queste poche parole pronunciate da undetenuto del carcere di Volterra, sta il profondo significato dell’importanteruolo sociale che l’arte può svolgere.
    Ed èproprio questo ruolo rieducativo dell’arte che si vuole presentare nella mostrafotografica di Clara Vannucci Crime &Redemption Theatre, che ha inaugurato venerdì sera all’Istituto Italiano diCultura di New York e che resterà aperta al pubblico fino al 13 marzo.
    Leimmagini, di forte impatto, rappresentano i detenuti del carcere di Volterraritratti in diversi momenti: durante le prove, i preparativi e gli spettacoliallestiti dal regista e drammaturgo italiano Armando Punzo, che con la suaCompagnia della Fortezza svolge attività teatrale a fine riabilitativo con icarcerati di Volterra dal 1988.
    Ilprogetto è stato fortemente voluto da Fabio Troisi, addetto alla culturadell’Istituto Italiano di Cultura di New York, che spiega: “In passato holavorato come volontario nel carcere di San Vittore, e credo profondamentenello scopo rieducativo della detenzione, e nell’importante ruolo che l’artepuò ricoprire, contribuendo a migliorare davvero la società.” Fabio Troisiracconta di come il progetto teatrale di Armando Punzo per il carcere diVolterra rappresenti un perfetto esempio di successo del teatro come attivitàriabilitativa, e sottolinea l’importanza per un Istituto Italiano di Cultura, dimostrare anche il ruolo sociale dell’arte e della cultura italiana nel mondo.
    ClaraVannucci ha iniziato a fare fotografie in diversi carceri italiani nel 2007, rimanendoparticolarmente colpita da quello di Volterra, così iniziò a seguire laCompagnia della Fortezza, andando con loro anche in tournée, e da allora non hapiù smesso. “Non sono interessata alle colpe dei detenuti, ma a tutto ciò cheil teatro ha dato e continua a dare loro, in primis una ragione per vivere.” Dicela fotografa, che spiega come all’inizio fosse stupita che nonostante icontrolli fossero molto più blandi durante le tournée, nessuno abbia maiprovato a scappare, poi un giorno un carcerato le disse di non aver motivo difuggire, perché finalmente grazie al teatro aveva trovatouno scopo nella vita.
    AnielloArena, un ergastolano condannato per omicidio, ha avuto un particolaresuccesso, acquisendo anche fama internazionale dopo aver recitato come attoreprotagonista nel film Reality di Matteo Garrone del 2012, uscito anche negliStates.
    “L’argomentoha riscosso più interesse negli Stati Uniti che in Italia, - dice ClaraVannucci – dove dopo un primo articolo uscito sul New York Times, ho portatogli scatti in mostra al Look3 foto festival di Charlottesville, poi aWashington, ed ora a New York.” A New York la fotografa si è anche occupata diun progetto sulle donne criminali all’interno del carcere di Rikers Island,notando un sistema maggiormente punitivo in confronto a quello osservato inItalia, e sottolinea l’importanza di far conoscere anche all’estero che cipossono essere possibilità riabilitative di successo.
    Lamostra è stata curata da Veronica Santi, che dice di aver immediatamentecreduto nel progetto e anche nella fotografa, e sottolinea l’importanza di dareai giovani una chance di visibilità.