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Le nuove proposte musicali

A cura di Marco Cavalli

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  1.  

    I protagonisti di questa settimana

     

    Francesco Sbraccia

    Dopo un EP in inglese, No Worries, e l’LP Backup_ripristino registrato da chitarrista con LeCeneri, Etimologia è il primo disco in italiano di Francesco Sbraccia. Nove tracce di cantautorato dalla delicatezza profonda, distillata nelle foreste abruzzesi dal chitarrista, compositore e maestro di pianoforte, che in questo suo album, ricrea un habitat sonoro ideale dove tornare a respirare, pensare e vivere.

    Un'urgenza espressiva potente, meditata a lungo e poi portata all'essenziale, privata di ogni peso, tradotta in musica lieve, mai leggera. Un disco di grande respiro, che accoglie chi ascolta nel paesaggio sonoro di Sbraccia, con il suo songwriting così solido che le sue strutture si fanno invisibili lasciando spazio all'emozione, pur restando portanti.

    «Etimologia è la mia reazione al bisogno di trovare un terreno stabile dentro se stessi – scrive l'autore stesso in una nota che racconta il disco - un percorso abbastanza personale da portarmi a scriverlo e registrarlo quasi interamente da solo, nello studio della Maison Electrique di Davide Grotta, una casetta immersa nel verde delle colline teramane. Tra alti e bassi, com’è normale che succeda, credo. Ma è un posto dove se un giorno va tutto male ti butti su un pianoforte a coda che scricchiola su un pavimento di legno e hai un fonico meraviglioso con cui rincuorarti e suonare un pezzo dei Radiohead, e poi ripartire a cercare l’accordo giusto».                                             

    In uscita il 9 novembre per Genziana Dischi, Etimologia innesta testi vissuti su un tessuto sonoro stratificato, dove la melodia accoglie inaspettate presenze elettroniche e le sonorità guardano quiete all'indie folk anglosassone come nella title track in cui la chitarra si adagia sulla morbidezza dei tasti bianchi e neri o in Remota, un acustico che come un tramonto all'orizzonte stempera il disco con una chiusura in dissolvenza. E intanto sorge la luna.                                                        

    «La ricerca della semplicità e della sintesi è al centro del lavoro, raccontato con chitarre acustiche e atmosfere sospese tra una camera da letto e un bosco al tramonto. Musicalmente si sente la vicinanza al cantautorato indipendente americano, a quel filone di cui Sufjan Stevens e Bon Iver sono i rappresentanti, così come alla scuola romana degli anni ’90-‘00. I pezzi partono da questa base, da una dimensione intima, così che a fine ascolto è quasi come se la canzone fosse stata appena finita di scrivere».

    Etimologia è costellato dalle intuizioni che emergono dal ricchissimo curriculum artistico di Francesco Sbraccia, che a un diploma in pianoforte al Conservatorio, affianca attività di composizione e insegnamento: gli arrangiamenti sono curati nel dettaglio e gli intrecci melodici di Bach e Palestrina sono stelle polari che guidano la scrittura di un disco che sa anche aprirsi al digitale navigando su rotte elettroniche.

    «C’è anche tanta elettronica, a volte palesemente mostrata, a volte nascosta. In particolare per l’utilizzo del delay in maniera non convenzionale, devo molto ai Radiohead, di cui sia io che il fonico Davide Grotta - preziosissimo musicista - siamo appassionati estimatori. La parte più divertente è stata registrare in due i cori tantrici in africano (o pseudo-tale). L’abbiamo sperimentati prima in Etimologia, e poi - presi dall’entusiasmo, anche in Naturale. Hanno dato un tocco disneyano all’album che non mi dispiace».

    Etimologia è un disco che è capace di parlare a tutti, grazie alla profonda onestà e trasparenza di una scrittura che arriva al cuore delle cose, alla radice, si potrebbe dire, considerato il titolo di questo lavoro di Francesco Sbraccia, le cui canzoni funzionano perfettamente in singolo, ma che lasciando scorrere la track list rivelano un disco che è un concept album, un'idea di sentire, scrivere, suonare e condividere la musica che riflette una visione del mondo e della vita.                                        


    IN ONDA:

    Martedì ore 21.30
    Giovedì ore 16,30
    Sabato ore 21.30