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Le nuove proposte musicali

A cura di Marco Cavalli

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  1.  

    I protagonisti di questa settimana

     

    FREI

    Anticipato dal singolo “Le macchine” che vede il featuring di Dimartino, esce il 18 febbraio 2016 “Evolution”, il nuovo album di Frei che chiude la trilogia cominciata con “Sulle tracce della volpe” del 2011 e proseguita con “2013: Odissea nello spiazzo” del 2013. Il disco vede la produzione artistica di Beatrice Antolini, il supporto di Dario Giovannini (Aidoru) e la produzione esecutiva di Daniele Calandra per SRI Productions. Tutto ha inizio da una “Greguería” di un poeta spagnolo della prima metà del ‘900: Ramón Gómez de la Serna, capo dei futuristi spagnoli e anticipatore del surrealismo. Le sue “Greguerías”, che introdussero le avanguardie europee in Spagna, erano una sorta di aforismi surreali, generati dalla somma di metafora e umorismo. “El mono desciende del árbol” (La scimmia discende dall’albero), ha aperto al cantautore romagnolo due strade: il tema dell’evoluzione, come argomento sul quale basare le canzoni, e il gioco del “nonsense” per deformare un pò la realtà e incorniciare il tutto in un’altra dimensione, che potesse dare la parvenza di un’altro pianeta. “Evolution” quindi è una specie di concept, in cui Frei sbarca su un altro pianeta, paradigma del nostro, in cui protagonisti sono gli animali e le macchine, e le loro interazioni con l’uomo, in una sorta di processo evolutivo che parte dalla prima canzone per chiudersi con l’ultima.
    Qui il percorso di Evolution descritto dallo stesso Frei: “Ho scritto questa prima canzone (“La scimmia discende dall’albero”), che è un’insieme di “Greguerías” a modo mio, poi “Le macchine”, in seguito “Un animale per casa” e infine “I pellicani e il vento”. Arrivato qui mi sono accorto che quello che avevo da dire sull’evoluzione, dal mio punto di vista, l’avevo detto: che le macchine non valgono niente, servono solo a far guadagnare chi le costruisce, che gli animali sono più evoluti di noi, che non sono gli animali ad essere domestici o addomesticati, ma siamo noi ad esserlo… In sintesi, che l’epoca in cui viviamo non si avvicina neanche lontanamente al mio concetto di evoluzione, ed ho sognato un mondo “evoluto” secondo me, descritto nel brano “I pellicani e il vento.” Quindi ho iniziato a scrivere di paesaggi, sensazioni e momenti, partendo da cose mie personali, alterandole come se provenissero da un pianeta immaginario, da una dimensione diversa. Sono nate “Una bugia”, “Un sospiro lieve” e “Buio presto”. Poi, in una bellissima mattina di primavera, mentre andavo al lavoro (in questo pianeta, cioè, nella realtà), ho avuto la sensazione che fosse tutto chiaro, tutto pacificamente ovvio. Forse per la suggestione nel vedere il sole che sorgeva, o per la pace che c’era per le strade. Non lo so. Ma è stato come se avessi accettato qualcosa che non mi era mai andato giù, ma non so bene cosa. O forse lo so, ma non lo so spiegare. “Tutto chiaro” è stata l’ultima canzone, con quella ho chiuso il disco, la mia trilogia, e una fase del mio percorso”.

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    IN ONDA:
    Martedì ore 21.30
    Giovedì ore 16,30
    Sabato ore 21.30